Il restauro della mia prima serie:

componentistica e guarnizioni

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1S Restauro

 

La strumentazione

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Com'era

Numero di telaio 1972

Questo numero così basso, la 971ma Ardea prodotta, l' avvicina ad uno stato di "prototipo" tale che la strumentazione è diversa anche se non lo si direbbe dalla grafica, rispetto alle Ardea successive. Sono diversi perfino i vetrini, infatti non è stato possibile togliere dei graffi in uno di questi e non ne esiste il sostituto essendo quelli disponibili non adattabili.

Com'è

Emblematico il conta-litri del carburante con la scala al contrario ossia antioraria. Mai visto neppure sulle altre prima serie rimaste.

Conta-litri "prototipo" e

4a serie a confronto

Il tutto realizzato con grande competenza e professionalità da:

Elettrauto Franco

di Franco Rodighiero

Via Potara, 41
36015 Schio (VI)

Tel:  0445526460

Le guarnizioni

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Tutto il mio lavoro

20 Gennaio 2010

Il rubinetto della benzina

Preparazione per la termo-sverniciatura/sabbiatura: dopo aver tolto anche tutta la meccanica si procede alla rimozione degli assi anteriore e posteriore, quest'ultimo ha prodotto non poche difficoltà con la balestra di destra i cui attacco ha fatto corpo unico con una boccola costringendomi a tagliare il grosso bullone che la ancora alla scocca. Necessario anche il cannello per togliere i ganci che reggono l'intero semiasse alla scocca.

 

Per potere procedere alla sabbiatura o alla pirolisi la scocca dovrà essere completamente nuda. Inizia pertanto l'operazione di smontaggio di tutte le componenti, la loro archiviazione e classificazione per poterli poi rimontare correttamente dopo averli a loro volta restaurati ossia ripuliti ed eventualmente riparati.

La meccanica sarà smontata e revisionata da Clerici

Le porte

Eccellente stato di conservazione delle porte

Lo smontaggio consiste come prima cosa allentare tutte le viti presenti

Il perno degli alzacristalli

Per sfilarlo bisogna fare leva sulla lamiera della porta per sollevarla

Guarnizione porta

Questa piccola guarnizione è infilata in un binario sul bordo della porta.

Meccanismo di chiusura

Dopo avere staccato le aste detro la porta il meccanismo si sfila verso l'esterno. Attenzione alle viti spesso coperte di vernice e quindi invisibili.

Viti di diversa dimensione

Le viti sono di diversa dimensione quindi vanno classificate ele posizioni fotografate.

Molla per il comando di apertura porte dall'interno

Quets molla è tenuta ferma da una vite e si incastra terminalmente in un foro.

Serratura

Parte centrale della serratura

Serratura

La leva che collega la serratura alla maniglia per l'apertura della porta dall'interno.

Il faro posteriore

I profili

Completamente ossidati i profili, all' esterno sono stati addirittura verniciati

Completamente ossidati i profili, all' esterno sono stati addirittura verniciati

Difficoltosi da smontare per l'ossidazione delle viti

Sotto lo stucco ossido

Con la lucidatura si torna all'effetto originale

Con la lucidatura si torna all'effetto originale

Difficile vedere la differenza in foto, ma uno strato di stucco che ricopre i profili e deve essere rimosso delicatamente con disco abrasivo (Dremel) per  passare poi alla lucidatura con carta abrasiva a diversa granulometria: 250, 500 e infine 1200-2000, seguita da lucidatura con la spazzola rotante.

La parte interna deve essere inoltre ben ripulita oltre che dai residui di terriccio, dagli ossidi di alluminio [Al2O3 - Al(OH)3] che si sono formati a seguito di fenomeni ossidativi.

La strumentazione e il volante

Le frecce a bacchetta

Particolarmente fragili e delicate quelle a 6 volt.

Si differenziano in maniera considerevole rispetto alle 12 volt che sono più robuste e di maggiori dimensioni.

L'intervento al momento è consistito dapprima nella pulizia seguita dalla revisione completa con sostituzione  dei fili interni e delle plastiche. Alcune "linguette" sono state ricostruite intagliando sottile lamiera di rame.

Lo montaggio delle frecce deve essere fatto allentando l'unica vite accessibile dall' esterno sollevando la bacchetta dalla sua sede.

PASSAGGIO FILI

Oltre ai fili di alimentazione del magnete, un filo alimenta la lampadina contenuta nella plastica arancione della bacchetta. Il punto di passaggio è fondamentale per il funzionamento del meccanismo di apertura. I fili sono stati sostituiti.

SMONTATE DAL SUPPORTO

Semplicemente avvitate le frecce possono essere staccate dal supporto metallico che le avvolge per ripulirle e sostituire i fili. E' sconsigliabile togliere i piccoli perni dei meccanismi a leva se non se ne hanno di analohi per sostituirli.

6 E 12 V

Magnete e struttura sono differenti

6 E 12 V

Anche le dimensioni esterne sono diverse

RESTAURO ULTIMATO

Sostituite le plastiche arancioni, i feltrini di appoggio e rifatta una linguetta mancante.

RESTAURO ULTIMATO

Confronto tra freccia restaurata e non, la differenza è molto evidente.

I paraurti

Come per le frecce, i paraurti della prima serie (seconda e terza) sono più delicati: l'alluminio è più sottile e manca il rinforzo in ferro interno.

La lucidatura può essere fatta con carta abrasiva finissima e lucidatura con spazzola in stoffa rotante.

 

L' interno del paraurti era verniciato in nero

Non manca qualche lieve ammaccatura da togliere con martello di nylon

Una crepa nel parraurti posteriore è stata saldata

Questa saldatura si è dimostrata inefficace, la crepa si è riaperta.

Nella quarta serie è presente un rinforzo interno ammortizzato con una molla

Evidente la differenza con la quara serie

Evidente la differenza con la quara serie

Anteriore prima del restauro

Anteriore prima del restauro

Anteriore smontato

Anteriore smontato

Anteriore smontato

Anteriore smontato

Anteriore dopo lucidatura

Anteriore dopo verniciatura interna

I tergi

Agganciate ai vecchi braccetti, spazzole più moderne avevano sostituito quelle d'origine nell'intento di ottenere una maggiore efficacia.

Dal punto di vista funzionale, l'idea era ottima ma non accettabile per un restauro, pertanto  disponendo del ricambio originale, ne ho approfittato per crearmi un set accessorio cromato da montare in caso di pioggia sulla 4a serie, naturalmente tenendomi gli originali per i raduni soleggiati o le mostre al coperto.

Le bacchette nere sono state ripristinate e lucidate le parti in ottone, sverniciate poi riverniciate in nero opaco quelle in ferro, ripulite le spazzole in gomma autentiche correttamente accoppiate con i braccetti neri. E' degna di nota la differente lunghezza dell'asta di collegamento delle due spazzole nonché la posizione del perno tra le due serie.

Così erano in origine

Altra coppia di braccetti non restaurati

Accoppiamento con la spazzola originale

Set accessorio per la 4a serie con braccetto cromato

I braccetti differenti con "nocciola" bassa

I due tipi di braccetti neri a confronto

Identici braccetti ma uno cromato e l'altro nero

Ottone non verniciato

Restauro ultimato

La calandra

Saldatura a ottone sulla calandra

Sistama di chiusura cofano sulla calandra

Smontaggio della calandra

Chiusura cofano e attacco stemma Lancia

La sequenza delle viti e delle rondelle

La sequenza delle viti e delle rondelle

Il gancio cofano calandra sul cofano 1

Il gancio cofano calandra sul cofano 2

Il gancio cofano calandra sul cofano 3

Il gancio cofano calandra sul cofano 4

 

Le maniglie

Il serbatoio dell' olio sospensioni

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Prima della pulitura e lucidatura

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Dopo la lucidatura. Preservata l'etichetta originale

La scoperta del vero colore

6 Luglio 2007

L'abbondanza di verniciatura in nero farebbe pensare che questo sia il colore d'origine tuttavia la selleria nocciola fa propendere per un'altra tonalità. Anche se il nocciola poteva essere abbinato al nero, la combinazione è la meno probabile rispetto al più frequente grigio.

Il rifacimento precedente la carrozzerie è stata portata a lamiera asportando quindi lo strato originale. Pertanto quanto più accurato è stato questo lavoro, tanto più difficile è ora trovare delle tracce.

Due punti, sul cofano motore e in prossimità dell'attacco del tergi sinistro del cofano motore lasciano trasparire delle tracce di vernice color oro, quindi la tonalità d'origine potrebbe corrispondere alla seguente immagine:

Non trovata alcuna evidenza di questa tonalità nelle parti interne della scocca. Una possibile spiegazione potrebbe essere l'elevato costo delle vernici metallizzate a quel tempo. Perchè quindi non verniciare solo le parti visibili? Ciò rende ancora più difficile l'approccio al restauro. Se così fosse infatti l'interno della scocca dovrà essere dipinto in nero, ma la divisione delle parti non è mai netta quindi si rischiano clamorosi errori di verniciatura.

29 Marzo 2008

Nulla di più falso!

l'archivio storico Lancia parla chiaro: il colore originale era nero con interno in panno nocciola. Faceva parte di una "partita" di vetture nere prodotte nel '40 agli albori della Grande Guerra. Il numero di motore corrisponde ai dati nell'archivio a conferma dell'originalità. Anche quel che resta del panno nocciola è l'originale, peccato non poterlo salvare.

La carrozzeria inoltre non è stata portata a lamiera ma riverniciata in superficie.